Il corso: 10 incontri, in presenza (e online) di 2h, dalle 20 alle 22. Il mercoledì dal 28 febbraio al 22 maggio 2024. E’ possibile seguire l’intero corso online in diretta oppure avvalersi delle registrazioni. I partecipanti riceveranno il materiale didattico, l’attestato di partecipazione e le registrazioni fruibili per l’intera durata del corso.
Date: febbraio 28; marzo 6-13-27; aprile 3-10-17; maggio 8-15-22
Dove: A Lo Studiolo, via E. Stevenson 24 (Cortile dei Palazzi Federici) Zona Bologna/Viale XXI Aprile)
Costo: 180 per i 10 incontri.
Iscrizione: corsi@spaziocorpo.it; posti limitati.
E’ sempre possibile iscriversi, anche a fine corso, accedere alle videoregistrazioni e ricevere le dispense.
Le tecniche di controllo del respiro (prāṇāyāma) hanno una importanza primaria in molte tradizioni yogiche premoderne, venendo considerate un aspetto imprescindibile del cammino dello yoga. Nell’insegnamento del Viniyoga, impartito da Tirumalai Krishnamacharya a suo figlio Desikachar, le tecniche del prāṇāyāma hanno una importante funzione purificante e concentrativa. In questo ambito, che riflette la fase tarda dell’insegnamento di Krishnamacharya, il prāṇāyāma viene insegnato secondo una modalità progressiva estremamente raffinata, incentrata su cinque tecniche fondamentali. Questo ciclo di dodici lezioni si propone di offrire una introduzione chiara a questa pratica secondo una modalità accessibile ma rigorosa, e costituisce un’occasione per approfondire un insegnamento ancora oggi poco noto.
Marco Passavanti: autore di un’ampia postazione del libro CHI SONO IO? कोऽहम् ko’ham Le filosofie più luminose dell’India, ha conseguito nel 2008 il dottorato in Civiltà società ed economia del subcontinente indiano presso la Facoltà di studi orientali di ‘Sapienza’ Università di Roma. Si occupa in modo particolare delle tradizioni yogiche del buddhismo indo tibetano e della diffusione delle pratiche meditative e yogiche in Occidente. Parallela alla formazione accademica ha coltivato la pratica dello yoga secondo la tradizione di Krishnamacharya e Desikachar, divenendo insegnante formatore. E’ autore di diversi studi e traduzioni tra i quali
Ippolito Desideri: un gesuita tra i lama del Tibet (2014).